Biscotti & piccola pasticceria, Dolci

Brioches col tuppo

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Ormai da diversi mesi mio fratello ha comprato una planetaria. Io non ne sono mai stata granché entusiasta, perché ciò che mi piace nei dolci è la consistenza, mescolare sentendo la differenza ad ogni passaggio, mi divertiva fin da piccola.

(C’è da dire però che io ho sempre evitato lievitati come pasta, pizza o pane, impasti che non mi piacciono particolarmente).

Ho un certo astio per le nuove apparecchiature tecnologiche come schermi lcd, planetarie, videogiochi ultima generazione, cellulari iper tecnologici, e-book, i-pad et simili. Li uso e riesco bene ad usarli, non mi danno nessun problema e ovviamente sono molto comodi…ma finchè non me li ritrovo davanti, preferisco evitarli.

Settimane fa c’è stato però il compleanno di Piero, il padre di un mio caro amico, siciliano..così, visto che volevo provare queste brioches già assaggiate in Sicilia l’estate scorsa, visto che volevo fare qualcosa per il suo compleanno, visto che dovevo ancora provare la planetaria..beh, ne ho approfittato, e devo dire che è stata comodissima..ma rimango della mia idea 🙂

Brioches col tuppo

La ricetta l’ho presa da Mapi ed era veramente azzeccatissima, hanno apprezzato tutti e in mancanza di una buona granita al limone come quella siciliana (visto che abito in Umbria), appena sfornato queste meravigliose brioches (o briosce, come dice Mapi) siamo corsi in gelateria a rifornirci di gelato, per papparcele come si conviene!!

L’unico inconveniente nel fare queste briosce è che ovviamente la lievitazione e la lavorazione sono lunghe, si comincia dalla sera prima, quindi non vi venga in mente di farle per il giorno stesso!

Vi ripropongo quindi di seguito la ricetta di Mapi con la planetaria, con il doppio della dose:

Ingredienti per 8 briosce (a me ne sono venute 12 c.a.)

  • 500 gr di farina manitoba Lo Conte*
  • 100 gr burro
  • 100 ml latte intero
  • 75 gr zucchero semolato
  • 50 gr acqua + 1 cucchiaio per la pennellatura
  • 25 gr lievito di birra
  • 3 uova + 1 per la pennellatura
  • 5 gr sale
  • 1 bacello di vaniglia (io ho usato l’essenza)
  • scorza grattugiata di 1 limone

*Questa è la prima volta che uso la farina manitoba. Mi sono fidata della marca, la Lo Conte, di cui ho letto qualche positivo commento qua e la per blog. Sò che è una farina forte e su Wikipedia leggo: “La caratteristica principale di questa farina è di contenere una grossa quantità di proteine insolubili (glutenina e gliadina) che, a contatto con un liquido nella fase d’impasto, producono glutine. Il glutine forma una tenace rete che, negli impasti lievitati trattiene i gas della lievitazione permettendo un notevole sviluppo del prodotto durante la cottura;” 

Procedimento

  1. La sera prima – Ho scaldato leggermente l’acqua in un pentolino, l’ho tolto dal fuoco e vi ho messo il lievito di birra per farlo sciogliere.
  2. Nel frattempo in una ciotola ho messo il latte e le uova e ho sbattuto bene il tutto.
  3. Una volta che il lievito si è sciolto bene ho messo la farina, il latte con le uova e il lievito sciolto nell’acqua, lo zucchero, il limone, il sale e l’essenza di vaniglia nell’impastatrice, ho avviato come consigliato da Mapi a velocità 1 per 1 minuto fino a far amalgamare tutti gli ingredienti.
  4. Poi ho aggiunto il burro a pezzetti e ho fatto andare l’impastatrice a velocità 1 per 10 minuti, fino a quando l’impasto non si è incordato (vedi spiegazione*)
  5. Una volta incordato l’ho tolto dall’impastatrice e l’ho lavorato un pò a mano, ho formato una palla che ho messo in una ciotola infarinata.
  6. L’ho coperta con  un panno e messa a lievitare per un’ora in forno che ho riscaldato prima leggermente, per mantenere una temperatura ideale visto che fuori era ancora freddino.
  7. L’ho poi tolta dal forno e messa in frigo per tutta la notte.
  8. La mattina dopo – l’ho tolta dal frigo, lavorata brevemente e rimessa di nuovo in forno tiepido per un’oretta.
  9. Poi, come spiegato da Mapi, ho lavorato l’impasto facendo le pieghe e poi la pagnotta come nel video “formare la pagnotta” di Bibi, e ho poi fatto riposare a temperatura ambiente la pagnotta per altri 10-15 minuti coperta da una ciotola.
  10. Passato questo tempo ho suddiviso la pagnotta in piccole sfere che ho messo nella teglia del forno rivestita da carta da forno, regolandomi con la quantità e lasciando da parte un pò di impasto per fare i tuppi che ho poi adagiato sopra.
    N.B. Lieviteranno molto, non mettetele troppo vicine!
  11. Ho messo poi le brioches a lievitare in forno a 30° per una mezz’ora.
  12. Ho poi tolto con attenzione la teglia dal forno, ho regolato il forno a 150° e mentre aspettavo che raggiungesse quella temperatura ho mischiato l’uovo sbattuto con il cucchiaio d’acqua, ho spennellato tutte le brioches e le ho rimesse in forno per circa 15-20 minuti.

*Breve spiegazione:

Non avendo mai fatto questo tipo di ricette, per me l’incordatura era qualcosa di completamente sconosciuto, per cui sono andata a informarmi qua e la: un impasto incordato è un impasto che passa da uno stato semi-liquido e/o molto appiccicoso e che si stacca facilmente, ad uno molto elastico.

Per intenderci, un esempio mooooooolto esplicativo è dato da questa foto, presa da Teresa mentre cercavo una ricetta per il Danubio, qui l’incordatura è chiarissima e anche la spiegazione:

“Per rendervi conto vedrete che man mano l’impasto diventerà liscio, lucido e pulirà la ciotola.

Quando arriverete a questo punto fate la prova del velo, cioè staccate un pezzetto e stendetelo finchè non riuscirete a vederne la trasparenza.
Se si rompe prima di arrivare a questo punto dovrete continuare ad impastare.”
 
Più chiaro di così!! 🙂 Grazie Teresa!

 

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